Cos’è una landing page? La landing page è una pagina web in cui si chiede all’utente – in target con il contenuto della pagina – di fare una determinata azione, come: acquisto di un servizio, lasciare dati (email, nome e numero di telefono) tramite un form.
Molto spesso, una landing page viene visitata dagli utenti tramite campagne mirate di marketing, come la pubblicità sui Social Networks, Google Ads o Email Marketing. Più difficile, ma non impossibile, portare traffico a questa pagina tramite la SEO.
Indice dei contenuti
- 1 Due tipologie di landing page: squeeze page e sales page
- 2 Funnel, una piccola introduzione per capire l’importanza di una landing page
- 3 Creare una landing page perfetta
- 4 Come realizzare una landing page
- 5 Come testare una landing page
- 6 Come portare traffico alle landing page
- 7 Non sai come fare? Scopri il nostro servizio!
A mio avviso, non esiste nessuna strategia di marketing senza una pagina di atterraggio ottimizzata e finalizzata alla vendita o alla generazione di contatti.
Molto spesso gli utenti neanche si accorgono di visitare una landing page, poiché molto simile ad una normale pagina web, ma queste agli occhi dei più esperti presentano differenze nettissime:
- Presenza di poco testo e strategicamente posizionato: dimentica i testi lunghi, testi descrittivi o approfondimenti del caso. La parte testuale è quella essenziale, giusto il tempo…di convincerti a fare l’azione desiderata. Anche perché molte azioni vengono fatte d’impulso.
- Layout ‘diverso’: ho inserito l’aggettivo ‘diverso’ tra gli apici perché, in questo caso, diverso non vuol completamente rivoluzionato rispetto alla struttura del sito stesso. Magari, avrà una grafica differente, un linguaggio diverso ma, probabilmente, i colori che caratterizzano l’attività rimangono gli stessi.
- Un problema, una soluzione: la landing page è stata pensata per esporre si da subito un problema, per poi fornire la soluzione. Sempre all’interno della stessa pagina.
Due tipologie di landing page: squeeze page e sales page
Una volta data la definizione di landing page, andiamo più nello specifico e cominciamo a suddividere ancora una volta questa categoria in altre sottocategorie.
In generale, infatti, esistono due tipologie di landing page: squeeze page e sales page. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta.
Cos’è una squeeze page (lead generation)
‘Squeeze page’ tradotto letteralmente in italiano significa ‘pagina di compressione’ ed è una landing page che ha un’unica funzione: catturare i dati dell’utente (rispettando la sua privacy).
Per questa tipologia di pagina, non è contemplato nessun acquisto, nessuna offerta, nessun download. Solo ed esclusivamente un contatto. O, se preferisci usare un termine più tecnico – che sicuramente avrai trovato online – un lead.
Piccolo consiglio per una squeeze page efficace: deve essere breve, mirata, senza fronzoli e, soprattutto, non chiedere troppe informazioni. Se cominci a preparare form con indirizzo, numero di telefono, mail, professione e così via, l’utente si annoia e non arriva fino alla fine. Oltre, ovviamente, a insospettirsi. Ti bastano, il più delle volte, solamente Nome e Email.
Cos’è la lead generation?
La lead generation è l’insieme di tutte le tecniche di (web) marketing che hanno l’obiettivo di acquisire dei contatti da parte di utenti interessati al prodotto, come ad esempio una mail o il numero di telefono. Ad esempio, se vuoi fargli inserire il numero di telefono per proporgli, poi, successivamente, l’offerta della tua palestra, puoi regalargli un piccolo e-book dove racconti tutti i benefici ottenuti da chi fa attività fisica in maniera regolare. ‘Lead’ è un termine che, immaginiamo, tu abbia sentito o letto molto spesso e, per questo, è necessario mettere un po’ d’ordine. Oggi, infatti, è praticamente la parola ‘magica’ con cui si attira utenti potenziali che vogliono fare web marketing.
Come abbiamo visto, la lead generation è quanto di più prezioso possa esserci per chi crea una landing page. Questo perché avere il contatto di una persona è fondamentale.
È come se tu avessi ‘spezzato’ la corda che ti teneva lontano. A quel punto, però, devi essere tu bravo a giocare le tue carte e passare allo step successivo.
Cos’è una sales page (vendita)
Una volta visto che cos’è una squeeze page, andiamo a vedere cos’è la sales page.
La sales page, anche se fa parte della stessa famiglia della ‘squeeze’, è quasi completamente diversa: in questo caso, infatti, l’obiettivo è vendere un servizio, un prodotto o un software.
Potresti trovare, infatti, sales page che non ti chiedono alcun form da compilare, se non strettamente indispensabile per l’acquisto, ma puntano dritto all’acquisto.
Generalmente, le sales page sono anche più lunghe rispetto alle squeeze page poiché devono spiegare il prodotto che andrai ad acquistare. Ovviamente, anche qui ci sono delle eccezioni: se è un brand famoso o l’oggetto è conosciuto, potresti anche non dilungarti troppo.
Andando avanti con la lettura potrai leggere quelle che sono le caratteristiche principali – e fondamentali – per la realizzazione della landing page perfetta.
Funnel, una piccola introduzione per capire l’importanza di una landing page
Per capire l’importanza di una landing page ben realizzata è necessario capire dove si posiziona in una strategia di marketing e che ruolo ha all’interno di un Funnel.
Un funnel di vendita è un’insieme di passaggi, un vero e proprio percorso, che l’utente dovrà fare per diventare cliente e quindi acquistare un nostro prodotto/servizio. Facciamo un piccolo esempio di processo di acquisto:
Sto cercando da molto su un risultato tempo un servizio di realizzazione siti web. Cerco su Google “Realizzazione siti web a Roma”. Il motore di ricerca mi restituirà molti risultati inerenti alla mia domanda. Inizierò ad aprire i vari siti web fino a trovare quello che rispetta le mie esigenze. Andrò a prendere in considerazione il suo portfolio di lavori, le recensioni che vecchi clienti hanno lasciato, il costo e l’affidabilità dell’azienda. Una volta deciso, andrò a compilare un modulo di contatto o chiamerò direttamente l’azienda.
La maggior parte dei funnel di vendita seguono una scaletta ben precisa, composta da quattro fasi:
- Attrarre
- Convertire
- Chiudere
- Deliziare
Ma dove si collocano le landing page? Queste pagine si collocano nella seconda fase, quella di conversione, ovvero quella fase dove l’utente atterra all’interno del sito ed inizia a valutare tutti gli elementi che compongono quella pagina (es. recensioni, portfolio). è qui che la persuasione entra in gioco. Creare testi estremamente ottimizzati e pronti a catturare l’attenzione degli utenti e portarli alla conversione.
Prima di passare al paragrafo della creazione di una landing page però, abbiamo bisogno di conoscere almeno tre terminologie che incontreremo durante la lettura di questo articolo: Call to Action, Click-through rate e lead.
Creare una landing page perfetta
Pur presentando un layout molto simile al sito che le ospita, le landing page sono molto diverse dal resto del sito web. I colori, il font e più o meno tutte le caratteristiche grafiche risultano uguali alle altre pagine, ma differiscono molto a livello di contenuti.
Vediamo insieme quali sono gli elementi fondamentali di una landing page estremamente ottimizzata e ad alto tasso di conversione:
1.Headline
Breve, coincisa, diretta, facile da ricordare e PERSUASIVA. Sembra poco? Ok, allora prova così, su due piedi, a trovare una headline efficace. ‘Less is more’, dicono i minimal e così deve essere anche la headline. Poche parole, ma efficaci. E che facciano capire subito di cosa si tratta. Ah, dimenticavamo: deve essere coerente con lo spirito dell’azienda.
2.Form contatti ottimizzato
Sì, lo so, la tentazione è grande. Vorresti prendere molti dati dell’utente: nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, età, mail e chi più ne ha più ne metta. E invece, assolutamente no. Pochi campi, solo quelli strettamente necessari per il tuo modello di business.
Devi ricordare che:
- L’utente non vuole perdere tempo a compilare tutto il form
- Più dati vengono richiesti ad una persona, più quest’ultima tenderà a ripensarci e quindi abbandonare la pagina.
3.Condivisione Social
Aggiungere i pulsanti di condivisione sui social in una landing page non è indispensabile, ma molto spesso – dipende comunque dalla tipologia di business – potrebbe aiutare ad aumentare la visibilità della pagina stessa e portare nuovi utenti in target.
4.Testo accattivante che descrive il prodotto/servizio
Gli utenti molto spesso sono pigri, non hanno voglia di leggere tutto il contenuto della landing page. Cercano solo la frase o comunque la parte di testo che risponde al loro problema, per poi proseguire la lettura se soddisfatti o incuriositi dal tuo prodotto o dalla tua offerta.
Il mio consiglio è quello di inserire degli elenchi nei quali riassumi tutti i benefici che il tuo prodotto o servizio potrebbe portare al cliente. Un elenco, puntato o numerato, è la miglior soluzione per rendere la lettura veloce e lineare.
Se l’utente sarà contento di quanto letto, proseguirà, cercando informazioni su di te o la tua azienda, leggendo testimonianze e recensioni.
All’interno della tua landing page utilizza frasi altamente persuasive ed accattivanti. Non ti limitare a scrivere cose del tipo: servizio efficace, siamo leader nel settore da anni, ecc… le persone sono bombardate da questa tipologia di messaggi. Studia piuttosto un angle che sia in grado di far arrivare un messaggio preciso all’utente, di farlo innamorare del tuo prodotto.
5.NO Menù
Nessuna landing page ha un menù, come un qualsiasi sito web. Una volta che sei entrato nell’URL, l’obiettivo è uno solo: convertire. Nessuna distrazione, nessun link di rimando a un altro sito. Devi solo compilare il form. Anche perché, per scoprire più dettagli di un’azienda visiti il sito ufficiale, non certamente la pagina di atterraggio.
6.Call to action accattivante
Una CTA – o call to action – è l’invito a compiere una determinata azione. Possiamo indentificarla come messaggio univoco, molto spesso caratterizzata da un esclamazione o un messaggio imperativo. Questo messaggio la maggior parte delle volte è posto all’interno di un bottone che si differenzia dal resto del sito a causa dei colori estremamente accesi; questo perchè deve attirare l’attenzione degli utenti. Ovviamente, il colore e la forma varia da landing page a landing page, non esiste una regola standard. Possiamo trovarla anche sotto forma di link semplice o frase persuasiva.
Fondamentale per una CTA è il messaggio veicolato. Quest’ultimo deve colpire l’utente e spingerlo a compiere una determinata azione: compilazione form o acquisto.
7.Testimonianze
Quante volte hai letto le recensioni di un hotel che, poi, ti hanno spinto a recarti proprio lì? Ecco, è lo stesso per la landing page. Spesso, al loro interno, trovi le opinioni degli altri, di chi ha usufruito del servizio. Ti spingono a compiere l’azione, a fidarti. Del resto, se il referente dell’azienda ti dice che è la migliore del mondo tu, ovviamente, non lo credi. Ma se te lo dice un terzo – magari portandoti risultati concreti – ti puoi anche convincere.
Molto spesso le recensioni o testimonianze svolgo un compito cruciale nella mente del potenziale cliente. Essere rassicurati da altre persone che prima di te hanno provato un determinato prodotto o servizio è fondamentale.
Come realizzare una landing page
Adesso che abbiamo analizzato i punti salienti della landing page, cerchiamo di capire come realizzarla. Quali sono, cioè, i tool che ti permettono di creare, anche se non sei un esperto informatico, delle landing page efficaci. Due sono legate al mondo WordPress, il CMS più usato in tutto il mondo, un altro è Clickfunnel, anch’esso molto utilizzato e, per finire, il quarto è un servizio che offriamo noi.
WordPress: Elementor
Cominciamo da Elementor, il page builder per WordPress più conosciuto. La versione base è gratuita e già di per sé è sufficiente per creare delle buone landing page. Se vuoi, però, qualcosa di diverso, puoi optare per la versione Pro che ha diverse funzionalità avanzate. Scopriamo passo passo tutti i vari step.
Come installarlo
Installare Elementor è davvero semplicissimo e, se hai anche un minimo di dimestichezza con WordPress, impiegherai – e siamo stati ‘larghi’ – 3 minuti.
- Entra nella bacheca di WordPress del tuo sito
- Vai nella sezione ‘Plug in’
- Clicca su ‘Aggiungi nuovo’
- In alto a destra, vicino al menù ‘Parole chiave’ c’è una barra di ricerca. Scrivi ‘Elementor’ e clicca su ‘Invio’
- A questo punto vedrai tutti i risultati che abbiano al loro interno la parola ‘Elementor’. Scegli il plug in che ti interessa e clicca su ‘Installa ora’.
- Ultima operazione: vai su ‘Attiva’.
Semplice, no? E ora passiamo allo step successivo.
Come attivarlo
Ora che l’hai installato e hai dato l’ok per attivarlo, devi cominciare a usarlo. Anche in questo caso, gli step sono pochi e davvero molto semplici. Vediamoli insieme:
- Puoi usare Elementor sia quando crei una nuova pagina (vai su ‘Pagine’ e poi su ‘Aggiungi nuova’) che su un nuovo articolo (‘Articoli’ e ‘Aggiungi Articolo’.
- Sotto al titolo della pagina o dell’articolo, ti uscirà la call to action (a proposito di call to action…) ‘Modifica con Elementor’.
- Ecco, ora puoi cominciare a usarlo e scegliere tutti i widget che trovi alla sinistra del page builder. C’è veramente di tutto: dal video al testo, passando per l’immagine, GoogleMaps e l’intestazione.
WordPress: Optimizepress
La prima differenza di Optimizepress rispetto a Elementor è che non esiste la versione gratuita. Se vuoi usarlo, puoi scegliere fra tre versioni che oscillano tra i 99 e i 199 dollari. Ma, in ogni caso, andiamo a scoprire come si crea una landing page con questo plug in di WordPress.
Come installarlo
Le operazioni di installazioni sono pressoché uguali a quelle di Elementor. Senza che ti elenchiamo ti nuovo tutto, ti basta riandare nella sezione dedicata ai plug in, scrivere ‘Optimizepress’, installarlo e, poi, attivarlo. Molto semplice. Per questo, andiamo alla fase successiva, dove si cominciano a vedere le prime diversità.
Come attivarlo
Anche se si attiva in maniera diversa, è molto chiaro:
- A sinistra, nel menù della bacheca del tuo sito in WordPress, c’è proprio una sezione dedicata, chiamata, appunto, ‘OptimizePress’
- Una volta cliccato, uscira la dicitura ‘Create a New Page’ e, a destra, troverai una serie di template. No, non preoccuparti: sono tutti responsive!
- Sei esigente e nessun template ti ispira? Non c’è l’opzione ‘crea un nuovo template’ ma ti basta semplicemente cliccare su un tema a caso e cominciare a modificarne le parti come preferisci.
Un surplus di Optimizepress? Quello di poter integrarsi facilmente con MailChimp, MailUp e gli altri autoresponder nonché il collegamento facile con i social network. Ovviamente, però, in questa breve descrizione noi ti abbiamo elencato i punti salienti comuni a tutte e tre le versioni di Optimizepress ma, come puoi immaginare, se scegli la versione più costosa, avrai un’infinità di opzioni in più!
Clickfunnel
Usciamo dal ‘mondo WordPress’ per passare a un altro tool, molto conosciuto tra i marketer: clickfunnel. È rinomato per la sua semplicità e per il suo essere efficiente ed efficace. Scopriamolo nel dettaglio.
Come attivarlo
Rispetto ai precedenti due plug in di WordPress, siamo passati direttamente alla fase di attivazione perché non c’è nulla da installare. Essendo una piattaforma a parte, devi seguire alcune procedure:
- Vai sull’apposito portale
- In alto a destra c’è la dicitura ‘Member login’. Clicca lì.
- A sinistra, ora, ti apparirà una richiesta di mail e password per accedere. Ovviamente, non hai gli accessi e, quindi, a questo punto devi andare su ‘Sign up’ e creare l’account.
Come testare una landing page
Sei indeciso su una particolare call to action, sulle foto e non vuoi ‘rischiare’? Puoi semplicemente anche fare un A/B test e monitorare il comportamento degli utenti.
Il test A/B si fa semplicemente sponsorizzando le due landing page a pubblici diversi con caratteristiche simili (se sei indeciso su un pubblico), a uno stesso pubblico con CTA diversi, con testi/foto diversi o, comunque, con quella piccola differenza tra le due soluzioni che hai in mente.
Già, ma come fai a capire qual è la migliore? Monitorando anche il comportamento degli utenti, con uno dei tre tool che andiamo a vedere.
Andiamo a tre tool, 2 gratuiti e uno a pagamento, per monitorare il comportamento degli utenti.
Yandex Metrica: il tool del motore di ricerca russo
Yandex è il motore di ricerca in Russia per eccellenza. Da qualche anno l’azienda ha sviluppato una sorta di Google Analytics chiamato Metrica. Lo strumento è in grado di tracciare il comportamento del visitatore, la sua attività all’interno della landing page; generando mappe di calore, mappe dei click degli utenti e vere e proprie registrazioni dell’utente.
- Capire dove si concentra l’attenzione degli utenti, attraverso dei colori che possono essere più o meno ‘vivi’.
- Notare i link più popolari all’interno del sito.
- Avere il numero di visitatori che visitano il modulo di contatti, il numero di coloro che hanno interagito e coloro che lo hanno effettivamente registrato.
- Rivedere il comportamento di un utente una seconda volta, per provare a immedesimarsi.
Hotjar, il tool più famoso
Hotjar è un tool di analisi del comportamento di utenti più famoso sul mercato ed è a pagamento. Offre diverse funzionalità:
- Avere una mappa di calore del comportamento degli utenti.
- Registrare la navigazione spontanea delle persone.
- Attivare dei funnel di conversione.
- Monitorare automaticamente il form contatti.
- Creare dei sondaggi sul sito o anche da inviare automaticamente.
Il costo parte da 29€ al mese ma può arrivare a sfiorare anche i 600€ mensili.
Google Optimize: il tool di Google
Google Optimize è uno strumento che fornisce Google per fare dei test in maniera più approfondita. Con Optimize avrai la possibilità di cambiare in tempo reale gli elementi all’interno di una pagina. Creando A/B test del tutto automatizzati.
Ad esempio, è possibile fornire una landing page con il bottone della CTA rosso al 50% dei visitatori, mentre al restante 50% mostrare il bottone di colore blu. Finito il test, è necessario analizzare i vari dati per capire quale dei due bottoni ha performato di più – in questo caso quale bottone ha generato più click.
- Puoi personalizzare i test A/B con varianti sia per PC che per mobile o anche testare più elementi contemporaneamente.
- Puoi fare il test A/B semplicemente anche modificando URL diversi che, però, indirizzano alla stessa pagina.
Prima di utilizzarlo, però, ricorda che devi necessariamente collegarlo a Google Analitycs.
Come portare traffico alle landing page
In questa parte dell’articolo ti spiegherò quali sono le principali fonti di traffico di una landing page e di come generarlo partendo da zero.
Pubblicità con Facebook
Uno dei canali più utilizzati per portare traffico in target alla landing page è Facebook Ads.
Non basterà semplicemente pubblicare un post in organico (cioè senza pagare il social network di Zuckerberg). Fare pubblicità su Facebook richiede un investimento, spesso oneroso, per poter rendere virale la tua landing page.
Con questo strumento sarà possibile scegliere in modo estremamente accurato il pubblico della tua lan. Abbiamo la possibilità di fare remarketing a quelle persone che hanno visitato la pagina, ma non hanno acquistato, ottimizzando quindi l’investimento.
Pubblicità con Google ADS
La prima differenza rispetto a Facebook è questa: con il motore di ricerca (se può ancora essere definito tale, visto che il mondo Google è di una complessità notevole) intercetti la domanda consapevole. Cioè: sono gli utenti a chiedere un determinato servizio o a specificare un determinato problema. Ad esempio, quando scrivi ‘ristorante economico a Roma’ stai cercando proprio un posto dove mangiare nella capitale senza spendere tanto. Il motore di ricerca risponderà alla tua domanda mostrandoti tutti i ristoranti economici sul territorio di Roma.
Se su Facebook la pubblicità ti appare mentre stai pensando ad altro, su Google risponde (o prova a rispondere) a ciò che hai chiesto. E, per fare pubblicità in tal senso, c’è Google Ads.
Google Ads può essere sfruttato non solo all’interno del motore di ricerca, ma anche all’interno di YouTube. Questo ci permetterà di arrivare agli utenti anche tramite video e non solo nei risultati di ricerca.
Il canale pubblicitario varia molto dalla tipologia prodotto o servizio che stai vendendo.
SEO
La SEO è tutto ciò che fai per il tuo sito web affinché possa essere in una buona posizione sui motori di ricerca. Dall’ottimizzazione dei testi passando per la velocità e una link building efficace.
Che differenza c’è con Google Ads? Che una buona strategia SEO ti permette di posizionarti al meglio, senza pagare direttamente Google. Quando a sinistra del risultato di ricerca trova la scritta ‘ANN.’ Leggermente colorata, significa che quel sito ha pagato per stare lì. In caso contrario, significa che il tuo è stato ‘premiato’ da Google e, quindi, ha più ‘prestigio’ rispetto agli altri.
Posizionarsi per una determinata parola chiave, rilevante per il tuo business, è qualcosa di eccezionale. Riuscirai a portare traffico, visite e vendite, SENZA PAGARE NESSUNO, senza spendere soldi per alcun tipo di pubblicità.
Google per ogni pagina mette a disposizione, quasi sempre, 10 risultati di ricerca. Essere tra le prime posizioni di Google è fondamentale per un’attività commerciale, poiché significa raggiungere tutte quelle persone che stanno cercando il TUO servizio e togliere visibilità ai tuoi competitor.
Le ottimizzazioni da fare a livello SEO all’interno di una landing page sono identiche a quelle di un sito web normale. Per migliorare il posizionamento del tuo contenuto, è necessario eseguire un’attenta analisi della parole chiave, capire cosa cercano le persone su Google.
Email Marketing
L’email marketing è strettamente legata alla landing page.
Possiamo sfruttare questo canale in due modi:
- Per portare visitatori in target alla landing page
- Per nutrire i lead generati da una squeeze page, inviando loro email informative, con regali o offerte.
Per sfruttare bene questo canale, è necessario avere gli strumenti giusti:
Mettiamo il caso che un utente entri per la prima volta nella tua landing page tramite un’inserzione di Facebook. Legge tutta la pagina e decide di lasciare i suoi dati tramite il form di acquisizione. A questo punto, dovrai prendere i suoi dati ed inserirli all’interno di un gestionale (autoresponder) che ti permetterà di ricontattare il tuo lead in un qualsiasi momento.
Come hai potuto notare, uno strumento per la gestione dei leads è fondamentale in una strategia di marketing; proprio per questo, ti consiglio alcuni dei migliori autoresponder presenti nel mercato:
- Aweber
- Mailchimp
- Mailup
- ActiveCampaign
RICORDA: SENZA il consenso esplicito tu non puoi inviare nessuna mail pubblicitaria, di alcun tipo.