L’inbound marketing è una strategia che si basa sull’attirare il cliente con i contenuti anziché con la pubblicità.
Normalmente le campagne di marketing hanno l’obiettivo di promuovere un certo prodotto o servizio, mettendolo davanti agli occhi del potenziale cliente. Lo interrompono mentre fa cose come scorrere la sua bacheca Facebook o guardare la TV, costringendolo a guardare la nostra pubblicità.
Per quanto questo modello funzioni benissimo ancora oggi, è sempre meglio mischiare questa strategia all’inbound marketing.
Un esempio molto semplice è questo:
- Masterchef permette allo chef Cracco di fare inbound marketing per i suoi ristoranti: le persone non sono costrette a guardare il suo programma, bensì scelgono di farlo. Di riflesso vengono catturate dalla sua immagine e vanno a mangiare nei suoi ristoranti;
- Le pubblicità tra le diverse parti del programma, invece, appartengono alla sfera dell’outbound marketing. L’utente non ha scelto di guardarle, si trova semplicemente lì davanti.
Ognuno di questi due modelli ha i suoi vantaggi ed i suoi limiti. In questa guida, oltre a metterli a confronto, ti spiegherò esattamente quali sono i metodi migliori per fare inbound marketing oggi.
Indice dei contenuti
I vantaggi dell’inbound marketing
L’invenzione di internet ci ha reso ancora più esposti alle pubblicità, di cui eravamo già ricoperti prima che arrivasse. Per quanto queste siano ancora molto efficaci, tendono ad essere sempre meno visibili. Le persone prestano meno attenzione e sono sempre meno attratte da ciò che non scelgono loro stesse di vedere.
Un esempio interessante è quello di Youtube Premium. Milioni di persone preferiscono pagare 10€ al mese per guardare Youtube senza pubblicità, piuttosto che gratis ma con le inserzioni a pagamento. Esattamente come sempre più persone scelgono di usare un AdBlocker per vedere meno pubblicità sui siti web. Nel frattempo, il costo della pubblicità sale continuamente.
Da tutto questo si capisce bene l’importanza dell’inbound marketing: una strategia in cui è l’utente a scegliere di dedicare tempo al nostro brand e ai nostri contenuti, che tra l’altro ci evita di sostenere il costo per mostrare le inserzioni in giro.
Questa forma di marketing ha tassi di conversione decisamente più alti, proprio perché l’utente non ha la sensazione di essere di fronte a delle inserzioni a pagamento. Anche se noi abbiamo creato determinati contenuti proprio con l’obiettivo di vendere, non siamo percepiti come dei “markettari”.
I limiti dell’inbound marketing
Indubbiamente le strategie di inbound marketing hanno grandi vantaggi, ma hanno anche dei limiti importanti da tenere in considerazione.
Il primo limite è che non abbiamo il controllo sulla visibilità dei contenuti. Se vogliamo raggiungere 50.000 persone con una pubblicità a pagamento, sappiamo quanto ci costerà farlo attraverso le Facebook Ads o con Google Ads. Spendendo la cifra giusta, siamo sicuri di avere la nostra visibilità.
Al contrario, possiamo creare l’articolo o il video più bello del mondo, ma non possiamo essere sicuri di quante persone lo vedranno e di quali saranno le loro reazioni.
Il secondo grande limite riguarda il tipo di messaggio che possiamo veicolare attraverso le nostre inserzioni. Quando siamo noi a pagare la pubblicità, siamo noi a decidere che cosa vogliamo far vedere al nostro potenziale cliente. Non ci sono limiti.
Se invece vogliamo creare un contenuto che attiri il cliente, non possiamo parlare di qualunque cosa. Non possiamo ragionare con la tipica logica pubblicitaria; dovremo sforzarci di creare qualcosa di realmente interessante che possa attirare la sua attenzione, a costo di parlare poco o niente dei nostri prodotti e servizi.
Come possiamo fare inbound marketing?
L’inbound marketing cambia molto velocemente, ancora più in fretta di quello outbound. Le piattaforme si evolvono continuamente, costringendo i marketers ad adattarsi a cambiamenti forti e repentini.
Fino al 2014, ad esempio, le pagine Facebook avevano una visibilità molto notevole anche senza comprare inserzioni a pagamento. Oggi non è più così, ed è quasi sempre necessario fare campagne sponsorizzate per avere visibilità. Poi c’è stato il turno delle storie Instagram, quello di TikTok e presto ne vedremo di nuove.
Alcuni canali, però, sono una fonte stabile di traffico qualificato sui tuoi contenuti; ora voglio mostrarteli uno per uno.
SEO
La SEO, cioè Search Engine Optimization, consiste nell’ottenere visite organiche dai motori di ricerca. Come puoi immaginare, miliardi di persone in tutto il mondo cercano centinaia di miliardi di argomenti online tutti i giorni. Se riesci a portare il tuo sito web tra le prime posizioni dei risultati per le ricerche relative al tuo business, puoi farne una fonte inesauribile di nuovi lead.
La SEO funziona molto bene per quelle attività che vengono cercate spesso online dai clienti. Non tutte lo sono. Utilizzando degli strumenti appositi, puoi verificare i volumi di ricerca per aziende come la tua e costruire una strategia SEO. Ad oggi, questa è la forma più redditizia di inbound marketing.
Youtube
Youtube è sopravvissuto alla grande alla prova del tempo. Se hai un canale che non usi da 10 anni, con dei video di pessima qualità, puoi stare certo che in qualche modo avrai comunque qualche visualizzazione ai tuoi contenuti di tanto in tanto.
Youtube è perfetto per quelle attività che vengono ricercate meno su Google, ma che possono essere interessanti per il pubblico. Le persone su Youtube vogliono essere intrattenute, al punto che spesso è più importante la bravura dello youtuber che l’argomento del video.
Se riesci a costruire una tua audience su Youtube, l’impatto sul tuo fatturato può essere davvero molto importante.
Instagram è un social su cui è ancora possibile fare inbound marketing, perché offre più visibilità ai creators rispetto a Facebook e permette di raggiungere con più precisione una certa nicchia di utenti (tramite post normali o Instagram Stories). Devi riuscire a padroneggiare il visual storytelling e a mantenere un ritmo costante nella pubblicazione di storie, ma la ricompensa in gioco è alta.
Tra l’altro, se crei contenuti interessanti, ne beneficeranno anche le tue promozioni a pagamento. Spesso le persone, quando vedono una pubblicità sulla feed o nelle storie, cliccano per scoprire il profilo di chi l’ha creata. Se atterrano qui, meglio che trovino dei contenuti curati che li spingano verso il tuo sito e le tue landing page.
Usando queste fonti di traffico a dovere, nel tempo riuscirai a costruire una tua audience sempre più grande e a ottenere sempre più clienti attraverso l’inbound marketing. Non è una strada veloce e scalabile quanto le promozioni a pagamento, ma è comunque molto utile.